[...] Emblematiche di questa tendenza sono le fotografie di Pietrino Di Sebastiano, di cui presentiamo qui lo stralcio di un ricco ed elegante portfolio.
L´operazione "still life" del nostro autore si articola in tre momenti creativi:
a) la scelta e la disposizione degli oggetti nello spazio: operazione che, per gli abbinamenti di natura formale, trascende il semplice gusto compositivo per avvicinare l´autore alla dimensione concettuale;
b) la ripresa, preceduta da un attento studio delle luci e delle ombre: non si tratta semplicemente di un´operazione tecnica, poichè e proprio in questo momento operativo che interagiscono con la volontà dell´autore le numerose ascendenze formali di tutto il patrimonio iconografico di cui pittori e fotografi hanno arricchito la storia dell´arte;
c) la fase elaborativa: lavoro paziente nel quale Di Sebastiano eccelle per maestria e sapienza artigianale; e qui che avviene la riflessione sui materiali e sui possibili interventi di natura fotochimica, atti ad incrementare, con procedimenti differenziati per ogni opera, l´aura poetica già concepita in fase progettuale.
Possiamo parlare delle nature morte di Pietrino Di Sebastiano come di un insieme di opere riepilogative di tante esperienze formali, non a caso, infatti, ho indicato in precedenza l´attitudine di oggetti inainimati a farsi analizzare e diventare materia poetica per i movimenti estetici classici e di avanguardia.
Di Sebastiano li ripercorre quasi tutti, ma non richiama i modelli storicizzati, ne crea di nuovi, inventa i simboli di una cultura semplice e raffinata ch´è quella della sua terra, ci offre momenti lirici e contemplativi che corrispondono perfettamente al suo carattere discreto e gentile.
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"Morandi e Burri sarebbero felici di vedere le foto di Pietrino Di Sebastiano.
Pietrino vuol dimostrare alcuni fatti: non c´è bisogno di andare alle Maldive o in Tagastan per avere immagini valide. Una bottiglia, una foglia, una tela, possono diventare poesia." [...]
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Non sempre il valore di un´opera è dato dal soggetto che rappresenta, ma spesso da quanto l´Artista è riuscito a manifestare nell´opera stessa: considerando quindi il mezzo fotografico il più congeniale ad esprimere le proprie emozioni, questo lavoro altro non è che una sintesi contenuto-forma per una indagine dentro la sua stessa natura, che diventa poi personale interpretazione ed emozione dell´Autore.
Al di là quindi di riferimenti a nature morte di Giacomelli anni 50 o di Magrittiana memoria, le considerazioni vanno ad immagini della memoria e a ritagli di tempo senza tempo, ad immagini sostanziate da presenze non vere, a caratteristiche, infine, di una forte, vera, attenta sensibilità alle cose semplici.
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[...] Alto-Fragile è più semplicemente uno studio morfologico-concettuale sulle bottiglie, dove, accanto al soggetto-oggetto ed insieme con esso, si configurano altri elementi, in vario modo collocati, che interagiscono graficamente e sostanzialmente con quello principale.
Quando nell´arte visiva si parla delle "bottles", il riferimento a Morandi è quanto mai inevitabile, ma in questo caso si tratta più che altro di una connessione più semplicemente tematica che non estetica, perchè Pietrino pur sgranulando ad arte gli sfondi ed in contorni che assumono connotozioni icastiche che ci rimandano ai primi fotografi Pittorialisti della seconda metà dell´Ottocento, Rejlander e Robinson su tutti, riesce a staccare da questi contorni in modo iconico e quindi molto più definito gli oggetti stessi rendendoli oltremodo vitali e genuini con uno studio delle luminosità notevolmente appropriato.
Inoltre la interrelazione con gli elementi di contorno, foglie, carta, panni, bicchieri, le rende singolarmente concettuali, intendendo con questo, riferimenti di natura non soltanto oggettiva, ma collegati alla loro inclusione nei fattori di utilizzabilità, di accostamenti logistici, nonchè con riferimenti alla natura stessa che travalica una scontata trasposizione degli elementi stessi per porli originalmente come simboli di realtà, anche se non facilmente immaginabili, ma certamente presenti nella nostra ed altrui vita quotidiana.
L´impianto visivo è esclusivamente verticale e reso in bianco e nero virato seppia che ci fornisce una commistione emozionale tra antichità e modernità, tra sfumature romantiche e definizioni ardite, tra composizioni semplici e ricercate, tra soluzioni precarie e stabili.
La fragilità non si riferisce soltanto a quella oggettistica del vetro e degli altri elementi, ma anche all´impianto iconico stesso che pur essendo per molti versi equilibrato risulta provvisorio e temporaneo nel modo di porsi, ciò che si riesce a percepire molto bene in queste fattezze per niente banali o dejà vu.
La principale caratteristica artistica di Pietrino è la sua originalità di impostazione visiva e grafica che diventa determinante anche per l´aspetto più intimo della concezione culturale del suo mondo immaginativo.
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